Il calcio, così come gli altri sport, vive un periodo di incertezze e numerosi rebus. Il governo ha autorizzato la ripresa degli allenamenti di squadra a partire dal 18 maggio, ma in tanti si chiedono se la serie A verrà portata a termine.
Il tempo ovviamente stringe, per fine luglio la stagione dovrà assolutamente terminare per dar spazio alla conclusione delle coppe europee nel mese di agosto. C’è chi come Lotito è favorevole ad una sfida secca per assegnare lo scudetto tra le prime due in classifica, (Juve e Lazio) e chi invece vorrebbe stoppare il campionato con eventuale congelamento della classifica attuale senza l’assegnazione dello scudetto ed il prossimo anno serie A a 22 squadre con la promozione delle prime due di B. O ancora: un campionato di A a 20 squadre il prossimo anno e quindi la retrocessione diretta delle ultime due di serie A e la promozione diretta delle prime due di B (Benevento e Crotone). In molti però vorrebbero tornare a giocare le restanti partite della stagione, insomma, un vero e proprio caos da risolvere in pochissimi giorni. In mezzo a questi tanti rebus una cosa è certa, per alcuni mesi, se non addirittura un anno, non sarà più possibile vedere la gente allo stadio. Si giocherà senza pubblico nel silenzio più assoluto. Senza gente mancherà la vera anima di questo sport e con essa quella aggregazione cosi bella che si viene a creare: lo sfottò, quello sano; gli abbracci dati per esultare al gol della propria squadra; le trasferte di gruppo, niente, non ci sarà nulla di tutto ciò. Siamo sicuri però che quando questa emergenza sarà alle spalle anche una semplice sconfitta verrà accettata con un sorriso, perché si potrà finalmente tornare a vivere il calcio con il giusto spirito e con quella armonia che purtroppo in questo periodo è andata via.
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